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Il Gruppo di Lavoro per la Biologia della Società Lichenologica Italiana è stato costituito a Padova nel corso dei lavori del XV Convegno Annuale della Società (24-26 ottobre 2002). Sin dalla sua origine, il GdL mira ad individuare e coordinare interessi scientifici e di ricerca comuni ai membri della Società che, anche con la condivisione di competenze metodologiche e tecniche, vogliano approfondire temi inerenti la Biologia dei Licheni.




Finalità principale dell'attuale progetto del GdL per la Biologia "Licheni e Beni Culturali in pietra"** è quella di stabilire una rete nazionale di studio delle problematiche di deterioramento lichenico a spese di litotipi di interesse per i beni artistici e culturali. L'implementazione della conoscenza di come i licheni interagiscano con i substrati lapidei e rispondano a strategie di controllo tradizionali e innovative è proposta come traguardo fondamentale per sostenere e ottimizzare una gestione integrata del patrimonio culturale e ambientale.




Primo obiettivo del PROGETTO "LICHENI E BENI CULTURALI IN PIETRA" è stato quello di definire e calibrare tecniche di indagine comuni per lo studio delle comunità licheniche in siti archeologici e monumentali e delle interazioni licheni-substrato, così da poter avviare sul territorio nazionale una raccolta di dati confrontabili.

Per questo, nel mese di marzo e maggio 2013, il GdL per la Biologia ha organizzato due incontri formativi e di intercalibrazione dedicati alle tecniche per lo studio dell’interazione fra licheni e lapidei in campo (Lunigiana, 11-13/3/2013) ed in laboratorio (Torino, 8-9/5/2013). In tali occasioni, lo sviluppo di un lavoro sperimentale comune su campioni di marmo di Carrara colonizzati da licheni, prelevati in siti naturali e di cava, ha consentito di delineare un protocollo comune, sulla falsariga delle procedure di indagine per lo studio delle interazioni licheni-lapidei in uso presso il Laboratorio di Lichenologia dell’Università di Torino (ISO 9001:2008).

Nel biennio successivo (2014-2015), nell'ambito dell'attività "Adotta un monumento", promossa dall'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro (ISCR), i membri del GdL hanno adottato il protocollo condiviso nello studio dei licheni in una dozzina di siti di interesse storico-artistico, via via definendo nuove collaborazioni con Enti pubblici e privati coinvolti nella gestione e valorizzazione.

Nel corso del workshop "Problematiche di deterioramento lichenico: percezione e aspettative da parte delle istituzioni", organizzato a Brescia nel maggio 2014, è intanto emersa la necessità di indagini sperimentali relative alle strategie di controllo della colonizzazione lichenica dei monumenti. In tale contesto, a partire dal dicembre 2014, anche grazie alla continua disponibilità e intermediazione dell'ISCR, il GdL ha definito ulteriori contatti con Uffici periferici del MiBACT responsabili della gestione di siti archeologici e monumentali di rilevanza nazionale. In relazione alle possibilità logistiche correlate alla distribuzione dei membri del GdL sul territorio nazionale, si è così avviata una nuova fase di sperimentazione dedicata alla valutazione comparativa dell'efficacia di diverse strategie biocide per il controllo della colonizzazione lichenica.La ricerca ha previsto una nuova fase iniziale di intercalibrazione, così da definire modalità di studio comuni, che si è concretizzata nel workshop "Il controllo della crescita dei licheni sui materiali lapidei", organizzato a Piacenza nel maggio 2015.
Negli anni 2016 e 2017, il protocollo sviluppato è stato applicato per saggiare l'efficacia di diversi trattamenti biocidi su diverse specie licheniche presenti presso i siti archeologici di Industria (TO) e Luni (SP), e nel Giardino di Boboli (FI), e parallelamente in laboratorio in condizioni controllate. I risultati delle indagini effettuate sono stati presentati a congressi e pubblicati a livello nazionale e internazionale (vedi: Pubblicazioni).

Dal 2017, anche grazie ad un ulteriore sostegno da parte dell'ISCR, il GdL ha esteso le indagini sulle strategie di controllo dei licheni a nuovi aspetti rilevanti per la conservazione, quali l'impatto della rimozione dei talli sulle proprietà fisiche del substrato colonizzato, in primis la durezza superficiale. Questa, e ulteriori tematiche, saranno ulteriormente appprofondite nel 2018.



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Nel corso del XXV Congresso della Società Lichenologica Italiana (Roma, ottobre 2012), i partecipanti al GdL per la Biologia hanno individuato come nuovo tema di comune interesse le interazioni fra licheni e substrati lapidei, frequentemente associate a processi di deterioramento e, per questo, di estrema rilevanza per la conservazione dei beni culturali in pietra. L’argomento è coltivato dalla Società Lichenologica fin dalle sue origini: già nel 1988 era stato organizzato a Roma un primo simposio "Licheni e Monumenti" e sessioni sul tema sovenete caratterizzano gli annuali congressi SLI (XIV, Roma 2001; XIX, Trento 2006; XXV, Roma 2012; XXVIII, Lanciano 2015; XXIX, Trieste 2016; XXX, Torino 2017). Va tuttavia sottolineato come a livello nazionale, così come in ambito internazionale, le ricerche sulle interazioni licheni-lapidei siano state realizzate seguendo approcci sperimentali fortemente eterogenei, così raccogliendo dati poco o per nulla confrontabili. Sovente, inoltre, le indagini sono state limitate al solo inquadramento floristico-vegetazionale delle comunità presenti sui monumenti, senza approfondire quegli aspetti della biologia dei licheni che più risultano correlati al biodeterioramento e alle possibili strategie di controllo.


 
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