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ATTIVITA' 2014-
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>Area archeologica della citt‡ di Luni (Ortonovo, La Spezia), proposto dalla Soprintendenza Archeologia della Liguria;
>Giardino di Boboli (Firenze), proposto dal Polo Museale Fiorentino -
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ATTIVITA' "ADOTTA UN MONUMENTO" (2014-
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Linee guida "in breve" per studiare la colonizzazione lichenica sui monumenti adottati:
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Tutte le operazioni qui indicate sono state illustrate nel corso degli incontri formativi e di intercalibrazione organizzati dal GdL nella primavera 2013. Per qualsiasi chiarimento e per un eventuale supporto nella realizzazione di alcuni dei passaggi elencati, scrivere a biologia@lichenologia.eu
Adozioni dichiarate:
1) Statua in travertino del Granduca Cosimo III de' Medici, situata negli Horti Leonini di San Quirico d'Orcia (Luca PAOLI, Stefano LOPPI, Anna GUTTOVA, Alice GRASSI, Renato BENESPERI)
2) Balaustra in calcare di Gassino della Real Basilica di Superga (Mariagrazia MORANDO, Enrica MATTEUCCI, Sergio E. FAVERO LONGO)
3) Esterni in calcare rosso ammonitico veronese e arenarie piacentine del Duomo di Piacenza (Maurizio PEROTTI, Sergio E. FAVERO LONGO, Mariagrazia MORANDO, con la collaborazione di Carlo FRANCOU)
4) Rivestimenti e statuario in marmo di carrara nell’Area archeologica di Luni (GdL)
5) Fontana del Quadrato a Villa Lante a Bagnaia (Ada ROCCARDI, Matteo MAZZONI, Valerio GENOVESI, Sonia RAVERA)
6) Castel dell'Ovo in tufo giallo (Immacolata CATALANO)
7) Insediamento rupestre in gesso di Gessopalena (Stefania CAPORALE)
8) Siti archeologico in tufo di Ocriculum (Valerio GENOVESI e Sonia RAVERA)
9) Fontanile rinascimentale della città fantasma di Monterano in tufo rosso a scorie nere (Valerio GENOVESI e Sonia RAVERA)
10) Ex Sanatorio di Mesiano, ora sede della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Trento, in Verdello di Rubbio (biomicrite) (Fabiana CRISTOFOLINI)
11) Capitolium e Teatro di Brescia in calcare di Botticino (Stefano MARTELLOS)
LETTERA DEL GDL ALLE ISTITUZIONI ITALIANE DEPUTATE ALLA CONSERVAZIONE E SALVAGUARDIA DEI BENI CULTURALI:
Spett.le
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Spett.li
Direzioni Regionali per i Beni Paesaggistici e Culturali
e istituti periferici afferenti
Oggetto: Progetto nazionale sul biodeterioramento lichenico di beni culturali in pietra
(ad opera del Gruppo di Lavoro per la Biologia della Società Lichenologica Italiana)
Alla cortese attenzione dei Vostri Uffici,
la presente comunicazione viene rivolta ad illustrare, per opportuna conoscenza e quale invito per una costruttiva collaborazione, il progetto di ricerca a livello nazionale "Licheni e Beni Culturali in Pietra", sviluppato dal Gruppo di Lavoro per la Biologia della Società Lichenologica Italiana (GdL; http://biologia.lichenologia.eu/index.html).
Obiettivo del progetto è la validazione di un protocollo analitico standardizzato per la caratterizzazione della colonizzazione e del deterioramento dei beni culturali in pietra da parte dei licheni. Ricaduta applicativa è supportare i soggetti predisposti alla tutela dei Beni Culturali con uno strumento utile a definire, su base oggettiva-
Il progetto vede coinvolti esponenti di diverse sedi universitarie italiane (Università di Firenze, Genova, Molise, Napoli, Siena, Torino, Trieste), dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro e di altri enti attivi nella ricerca lichenologica sul territorio nazionale.
Nell’ambito del progetto, il GdL ha recentemente avviato l’attività di ricerca "Adotta un monumento", volta ad esaminare la colonizzazione e il deterioramento lichenico di beni culturali in pietra presenti sul territorio italiano e rappresentativi di differenti materiali lapidei di interesse nazionale e diverse tipologie di opere di interesse storico-
(a) rilevare e quantificare la presenza lichenica sulle superfici lapidee;
(b) esaminare l’interazione fisico-
(c) fornire una valutazione dell’azione biodeteriogena o bioprotettiva esercitata dai licheni basata sulle misure sperimentali effettuate;
(d) valutare quali tecniche fisiche o chimiche possano risultare più efficaci per l’eventuale rimozione dei licheni dall’opera.
Rimandando al documento allegato per ragguagli relativi alla problematiche inerenti il deterioramento lichenico e per un quadro dettagliato dell’attività "Adotta un monumento", si specifica che:
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Rimanendo a disposizione per ulteriori chiarimenti e rinnovando l’auspicio di una fruttuosa collaborazione volta alla salvaguardia dei beni culturali in pietra esposti alla colonizzazione lichenica, a tutti i Vostri Uffici si rivolge un cordiale saluto.
Torino, 29 ottobre 2014
Sergio E. Favero Longo, PhD
(Coordinatore del GdL per la Biologia della Società Lichenologica Italiana)
ALLEGATO
Presentazione sintetica dell’attività “Adotta un monumento” del GdL per la Biologia della Società Lichenologica Italiana
Il presente scritto introduce le problematiche affrontate dal GdL e delinea il quadro d’insieme dell’attività “Adotta un Monumento”, avviata dai membri del GdL dal gennaio 2014, per il quale i vostri Uffici sono stati/saranno contattati in modo puntuale laddove sia risultata/risulti necessaria la richiesta di autorizzazioni per lo svolgimento di alcune fasi operative.
Introduzione: il deterioramento lichenico dei beni culturali in pietra
I beni culturali in pietra in ambienti esterni (aree archeologiche, aree monumentali, edifici civili e religiosi, …) sono largamente interessati dalla presenza di licheni, potenziali agenti di deterioramento fisico-
Lo stato attuale delle conoscenze scientifiche, tuttavia, risulta ancora estremamente frammentario e gravato dal fatto che le indagini a disposizione siano state realizzate seguendo approcci sperimentali fortemente eterogenei, così raccogliendo dati poco o per nulla confrontabili. In secondo luogo, solo una parte dei casi di studio a disposizione risultano rappresentativi di condizioni climatiche confrontabili con quelle del nostro territorio nazionale, limitando così ulteriormente la disponibilità di casi di effettivo riferimento. Solo marginalmente, infine, le indagini effettuate hanno evidenziato come la valutazione del potenziale degrado apportato dai licheni non possa prescindere dal considerare la tipologia di opera interessata dalla colonizzazione ed il contesto ambientale in cui essa si colloca.
A tale proposito, come soggetti coinvolti in attività di ricerca relative al deterioramento lichenico, si è dunque consapevoli di come le istituzioni coinvolte nella gestione e conservazione dei Beni Culturali ancora non possano contare su un solido supporto sperimentale per definire opportunità, priorità e, eventualmente, modalità efficaci di rimozione dei licheni dalle superfici lapidee colonizzate.
Il progetto “Licheni e beni culturali in pietra”
Il GdL ha organizzato nell’anno 2013 due incontri di formazione ed intercalibrazione su “Interazioni fisico-
Recentemente, il GdL ha organizzato un workshop sul tema “Problematiche di deterioramento lichenico: percezione e aspettative da parte delle istituzioni” (Brescia, 8-
Nell’ambito dei suddetti incontri, il GdL ha ideato e pianificato la realizzazione dell’attività di ricerca collegiale “Adotta un monumento”, volta ad esaminare la colonizzazione e il deterioramento lichenico di un elevato numero di beni culturali in pietra presenti sul territorio italiano, rappresentativi di (a) differenti materiali lapidei di interesse nazionale e (b) differenti tipologie di opere di interesse storico-
Prodotti attesi dell’attività di ricerca sono: (i) informazioni acquisite utilizzando il medesimo approccio sperimentale relative a grado di colonizzazione e di interazione fisico-
Si riporta in Tabella l’elenco dei monumenti per i quali i partecipanti al GdL hanno dichiarato un interesse all’adozione.
Bene Culturale in Pietra “adottato”
Lapideo Soggetti coinvolti nell’ “adozione”
1) Statua del Granduca Cosimo III de' Medici, negli Horti Leonini di San Quirico d'Orcia (Siena) Travertino S. Loppi, L. Paoli, A. Grassi (Università di Siena); R. Benesperi (Università di Firenze); A. Guttova (Slovak Academy of Sciences)
2) Balaustra e colonnato della Real Basilica di Superga (Torino) Calcare di Gassino S.E. Favero Longo, Enrica Matteucci, M. Morando (Università di Torino)
3) Duomo di S. Maria Assunta e S. Giustina a Piacenza (facciata e gruppi statuari) Rosso Ammonitico Veronese, Botticino e Arenarie della Val Tidone C. Francou (Museo di Storia Naturale di Piacenza); M. Perotti (CESI, Piacenza); in collaborazione con S.E. Favero Longo (Università di Torino)
4) Fontana del Quadrato di Villa Lante a Bagnaia (Viterbo) Peperino A. Roccardi (Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, Roma); S. Ravera, V. Genovesi (Università del Molise)
5) Castel dell’Ovo a Napoli Tufo giallo I. Catalano (Università Federico II di Napoli)
6) Sito archeologico di Otricoli (Terni) Tufo S. Ravera, V. Genovesi, M. Mazzoni (Università del Molise)
7) Città fantasma di Monterano (Roma) Tufo rosso con scorie nere S. Ravera, V. Genovesi (Università del Molise)
8) Ex Sanatorio di Mesiano, ora sede della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Trento
Verdello di Rubbio (biomicrite) F. Cristofolini (Fondazione Mach di San Michele all’Adige)
9) Elementi statuari ed architettonici dell’area archeologica di Luni (La Spezia) Marmo di Carrara GdL
10) Capitolium e Teatro romano di Brescia Botticino S. Martellos (Università di Trieste)
11) Insediamento rupestre di Gessopalena (BS) Gesso S. Caporale (Centro di Scienze Ambientali, Fondazione Mario Negri Sud)
Come emerso dal citato workshop di Brescia, solo un crescente dialogo fra le varie competenze potrà consentire di individuare ed affrontare al meglio le problematiche legate al biodeterioramento e di ottimizzare l’attività di ricerca così da renderne i prodotti fruibili da parte delle istituzioni. In tal senso, dunque, l’attività proposta e la presente comunicazione mirano ad invitare un dialogo fra le componenti coinvolte nella ricerca sul biodeterioramento e le figure istituzionali addette alla conservazione, così da favorire un sempre crescente coinvolgimento delle competenze biologiche nella valutazione delle problematiche di degrado dei Beni Culturali.
ATTIVITA' 2014
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ATTIVITA' 2013
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